(Stefania )
Oggi sono mamma.
Ma sono anche figlia e come tale mi è sempre stato difficile comprendere
di quel “bene” che risuonava nei gesti di mia madre e che, invano
cercava di raccontarmi.
Poi, con il tempo, la maturità, l’amore, e forse l’inconscio
desiderio mi hanno invitato a cercar di capire di più: che cosa è
l’amore di mamma?
L’ho domandato ai grandi, a chi ha vissuto più volte questa
esperienza, ma, non ancora paga, ho cercato in chi ha un’ età
più vicina alla mia: forse tra coetanei è più facile
comprendersi. Invano. Era tanto difficile capire quanto spiegare.
Poi una mattina ho saputo che dentro me stava crescendo una nuova vita.
Sebbene la mia fisicità e le mie abitudini non fossero ancora cambiate,
in realtà, da quell’istante, tutto il mio mondo era modificato:
il mio pensiero andava oltre, andava alla fine di quei nove mesi, momento
in cui anche io avrei capito finalmente che cosa è l’amore
di mamma.
Durante l’attesa si sono alternati stati emotivi diversi: incredulità,
felicità, paura, stanchezza, ansia e gioia, ma nessuna è paragonabile
a quella sensazione che ho provato quando ho sentito il primo vagito di
mio figlio.
Quale miracolo! Quale grande dono mi ha fatto il Signore!
Mi ha reso mamma e nell’istante in cui l’ho avuto tra le braccia
ho capito che la mia vita sarà per sempre legata a lui, che sono
capace di amarlo con quell’amore di mamma che ho tanto cercato e che
ora conosco e vivo; grande, forte e intenso anche quando i miei occhi si
chiudono per il breve riposo notturno nel quale pensi di poter accantonare
i pensieri della giornata per dare ossigeno alla mente e al corpo ma che
è solo un perpetuarsi di attenzioni, ad ogni suo movimento, ogni
suo respiro.
Ora so che se mai dovessi spiegare a qualcuno che cos’è non
potrei mai essere più chiara di tutte quelle persone che, qualche
tempo fa, hanno cercato di spiegarlo a me.
E’ nato come segno d’amore tra un uomo ed una donna, resi padre
e madre per volontà del Signore. Nessuna diversità, per quanto
combattuta e riconosciuta potrà mai eguagliare un simile dono. Questo
amore, bello forte e insaziabile è l’unico anello di una catena
destinata a crescere perché solo così possiamo perpetuare
la vita, a cui Dio ci chiama, nel disegno della creazione.
Amiamo il nostro prossimo, sia esso uomo o donna, ma con purezza di sentimenti
e non con surrogati di passioni fini a se stesse.
Nonostante i tempi siamo sempre strumenti di Dio e non strumenti di noi
stessi.