Art. 1.- Una società in movimento
La società italiana è attualmente caratterizzata da ampie, profonde e contrastanti trasformazioni che, rifrangendosi in maniera differenziata nei diversi contesti storici, sociali e culturali del Paese, configurano una peculiare condizione di complessità, i cui indicatori emergenti richiedono una attenta considerazione.
La pluralità dei modelli di comportamento e degli orientamenti di valore, la presenza di nuove ed incidenti forme di informazione e la proliferazione dei luoghi di produzione e di consumo rendono difficili il controllo, la gestione e l'equa distribuzione delle risorse nel tessuto sociale. Tuttavia, la rapidità dei processi di transizione, che sta alla base di un diffuso senso di insicurezza sui valori e di una crescente contraddittorietà nelle condotte e negli stili di vita, si profila al tempo stesso ricca di potenzialità ed opportunità di sviluppo positivo. L'espandersi delle reti e dei linguaggi mass-mediali, ad esempio, pur rischiando di produrre effetti di conformismo e di indurre abitudini di ricettività puramente passiva, rappresenta non di meno una importante fonte di informazione e di stimolazione culturale. L'irruzione e la diffusione dei mezzi telematici ed informatici introducono senza dubbio opportunità cognitive di grande rilevanza, anche se possono dar luogo a condizioni di isolamento connesse alla loro fruizione e alla prevalenza dei linguaggi formalizzati e digitali sulle altre forme di relazione e di espressività. L'accentuarsi delle situazioni di natura multiculturale e plurietnica, infine, di fronte alle quali si verificano talvolta atteggiamenti di intolleranza quando non addirittura di razzismo, può tradursi in occasione di arricchimento e di maturazione in vista di una convivenza basata sulla cooperazione, lo scambio e l'accettazione produttiva delle diversità come valori ed opportunità di crescita democratica.
E' anche in tale insieme di riferimenti che si definiscono il compito
e la funzione della scuola materna italiana nello sviluppo della nostra
comunità nazionale.
Art. 2.- La condizione dell'infanzia e della famiglia Tanto nelle rappresentazioni
culturali che nei contesti reali di vita sono presenti alcune contraddizioni,
che inducono a volte elementi di disorientamento nella pratica educativa.
Sono diffuse varie immagini dell'infanzia che, se colgono alcuni aspetti
della realtà, falsano il riconoscimento della autentica condizione infantile
qualora vengano assunte in maniera unilaterale. La proclamazione della
centralità dell'infanzia è spesso contraddetta dal ricorrere di situazioni
che ne rendono difficoltoso il pieno rispetto. All'accrescimento quantitativo
delle esperienze corrispondono, di contro, fenomeni di distorsione sul
piano cognitivo e di impoverimento su quello motivazionale ed immaginativo.
L'affermazione della dignità del bambino è contrastata dal suo incontrollato
coinvolgimento nelle logiche del consumismo e la condizione di diffuso
benessere materiale di cui gode non è sempre accompagnata da una equivalente
soddisfazione delle esigenze interiori di sicurezza, di identità, di affermazione
ed espansione dell'Io, di significato, di appartenenza e di autonomia.
Permangono inoltre disomogeneità connesse ai dislivelli economici, sociali
e culturali, ed emergono nuove forme di povertà, dovute soprattutto alla
carenza di servizi e di spazi urbani di vivibilità ed alla insufficiente
disponibilità di luoghi e di opportunità di crescita, di gioco e di creatività.
La famiglia, pur nella varietà delle sue attuali configurazioni, presenta
due connotazioni particolarmente ricorrenti e rilevanti, costituite dalla
persistente tendenza alla nuclearizzazione e dall'affermazione del nuovo
ruolo sociale della donna. Tale contesto include elementi che possono
favorire una migliore realizzazione personale, aumentare il grado di responsabilizzazione
dei genitori, consentire una migliore capacità di lettura, comprensione
e soddisfazione dei bisogni e delle esigenze dei bambini, incoraggiare
una più condivisa accettazione dei compiti, riscoprire e rivalorizzare
ruoli e funzioni di tutti i componenti del nucleo familiare. Al tempo
stesso, tuttavia, può comportare vissuti di incertezza e di ansietà, atteggiamenti
di chiusura e di isolamento, riduzione della gamma dei rapporti e delle
relazioni, limitazione degli spazi di movimento e di autonomia, più prolungati
tempi di assenza degli adulti significativi. La coesistenza di scenari
così profondamente diversificati e contrastanti impegna quindi la scuola
a svolgere un ruolo di attiva presenza, in collaborazione ed in armonia
con la famiglia, per la piena affermazione del significato e del valore
dell'infanzia secondo principe di uguaglianza, libertà e amorevole solidarietà.
Art. 3.- Il bambino soggetto di diritti
Spettano alle bambine e ai bambini, in quanto persona, i diritti inalienabili -sanciti anche dalla nostra Costituzione e da dichiarazioni e convenzioni internazionali- alla vita, alla salute, all'educazione, all'istruzione ed al rispetto dell'identità individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa, sui quali si fonda la promozione di una nuova qualità della vita intesa come grande finalità educativa del tempo presente.
La personalità infantile va inoltre considerata nel suo essere e nel suo dover essere, secondo una visione integrale che miri allo sviluppo dell'unità inscindibile di mente e corpo.
Lo sviluppo armonico ed integrale di tale personalità implica, pertanto, il riconoscimento di esigenze di ordine materiale e, più ancora, non materiale, alle quali rispondono la costante attenzione e la disponibilità da parte dell'adulto, la stabilità e la positività delle relazioni, la flessibilità e l'adattabilità a nuove situazioni, l'accesso a più ricche interazioni sociali, l'acquisizione di conoscenze e di competenze, la possibilità di esplorazione, di scoperta, di partecipazione e di comunicazione, la conquista dell'autonomia, il conferimento di senso alle esperienze; tutto questo in un intenso clima di affettività positiva e gioiosità ludica.
La promozione della qualità della vita del bambino risulta intrinsecamente correlata con il conseguimento di un migliore livello di vita della comunità in generale e degli adulti di riferimento in particolare. Quindi il nuovo progetto di scuola per l'infanzia si propone di rendere la scuola stessa un significativo luogo di apprendimento, socializzazione e animazione, con particolare riferimento alle esigenze dei microsistemi sociali e delle zone culturalmente meno avvantaggiate.
I tratti che definiscono e strutturano la scuola dell'infanzia nella molteplicità delle sue dimensioni pedagogiche (relazionali, curricolari, didattiche, funzionali ed istituzionali) si pongono come altrettanti elementi di affermazione e di soddisfazione di tutte queste esigenze e di tutti questi diritti.
Art. 4.- Ambienti di vita e contesti educativi.