Oggi ti voglio insegnare
Come una zucca puoi decorare.
Trasformando una comune verdura
In una maschera di paura.
Con la mamma devi acquistare
La zucca più grossa che riesci a trovare.
Deve essere soda, levigata e arancione
Insomma, una zucca da competizione.
Quindi, su un foglio prova a tracciare
Il volto che la zucca dovrà avere:
Un naso, una boca e due occhi di fuoco
É così che inizia il gioco.
Definita del viso l'espressione
Procurati gli attrezzi per l'operazione.
Ti serve un coltello ben affilato
E uno scalpello a "V"... L'hai acquistato?
A questo punto, con calma e pazienza
Svuota la zucca della sua essenza.
Taglia, quindi, la calotta superiore
E con un cucchiaio la polpa devi eliminare.
Tolta la polpa che puoi conservare,
procedi facendoti aiutare.
Seguendo il disegno che hai realizzato
Intaglia gli occhi, la bocca e il naso.
Eseguita la complicata operazione
Dicidi se buffa o terribile sarà l'espressione
Procurati, perciò, materiale di scarto
Fili di lana, occhiali, cappelli di feltro.
Qualunque cosa ti è consentita fare
Per rendere la tua zucca migliore.
Potrà avere i capelli bianchi
La pipa in bocca e due baffi giganti.
Potrà essere buona o cattiva
Triste o giuliva.
Buffa o imbronciata
Allegra o arrabbiata.
L'unica cosa che conta sul serio
É che sia frutto del tuo pensiero.
Mettici tutta la fantasia
Creatività e un pizzico di magia!
Aprite la porta voi che siete lì dentro
O vi farò prendere un bello spavento.
Qui venuto, infatti, sono
Per chiedere un dolce oppure un dono.
Prendo di tutto. Lo sapete no?
Caramelle, biscotti, noccioline, bonbon
Ma se preferite posso accettare
Anche qualcosa che non sia da mangiare.
Un treno, una bambola, un pupazzo, un carillon
Quel che vorrete io prenderò
E se proprio non avete nulla da offrire
Aprite comunque o vi farò inorridire.
Con la mia maschera da vampiro
Spavento chiunque quando vado in giro.
Aprite, dunque, signore e signori
É da mezz'ora che sono qui fuori!
I suoi occhi son di fuoco
E mi fan tremare un poco.
Sulla bocca ha un ghigno strano
Lo osservo da lontano.
Sulla testa ha una parrucca
Più da mostro che da zucca.
Il suo naso è un buco nero
Ho paura per davvero.
Questa zucca terrificante
Fa tremar ogni passante.
Che davanti alla finestra
Passa il giorno della festa.
E al vederla tutti sanno
Che è la notte dell'inganno.
Quando scheletri e vampiri
Sono tutti su di giri.
Quando streghe e fantasmini
Fan paura ai bambini.
É la zucca di Halloween
Festeggiamo per benin!
Il fantasma del mattino
Gioca a nascondino
Nella casa fredda e scura
Ma lui non ha paura
Al vampiro della notte
Piace fare a botte
Ma alla fine del duello
Vince sempre il pipistrello
Sulla grande scacchiera
Fa una partita la Morte nera
Sfidando sconosciuti e divi
A rimanere vivi.
La strega col grosso neo
Si diletta con lo Scarabeo
Ma nonostante l'impegno
Perde sempre senza ritegno.
Correre in bicicletta
Piace al mago con la bacchetta
Ma a causa degli anni
Lascia vincere il barbagianni.
La zucca cortese
Gioca a morra cinese.
Carta, coltello o sasso
1 a 0 per lo scheletro tutt'ossa.
Di giochi e di giochini
Che piacciono ai bambini
Ce n'è in gran quantità
Adatti a tutte le età.
Ma tra i tanti quello eletto
È il gioco del Dolcetto o Scherzetto!
C'è un fantasma golosone
mangia dolci a colazione,
e poi torte e cioccolata,
caramelle e marmellata,
pranza con mille pasticcini,
divora cento biscottini,
e alla sera per non sbagliare,
un panettone vuole mangiare.
Se continua a esagerare
presto potrà anche scoppiare.
Caro fantasma basta dolcetti...
è meglio se fai solo scherzetti!
Un paese era in balìa
della strega Melodìa,
che trasformava con la magìa
ogni cosa per la via.
Erano tutti alla sua mercé,
tutti quanti, perfino il re.
Se qualcuno sbadigliava
in un pesce lo trasformava,
se qualcuno starnutiva
lo chiudeva in una stiva,
se qualcuno poi piangeva
ogni sua lacrima diveniva
una goccia d’acqua marina.
Sconvolgeva con la fattura
tutta quanta la natura
tutti gli alberi e le piante
che trasformava in un istante.
Neppure le cose lasciava in pace,
nemmeno le pietre di quel paese.
Così presa dalla frenesìa
ogni cosa mutava con la magìa.
Non c’era modo di fermarla,
non c’era guardia che potesse arrestarla.
Ma per fortuna arrivò dal mare
la strega Marbella, sua consorella,
che le chiese con cortesìa,
di provare la sua magìa
sui coralli e l’erba marina,
per farli tornare più belli di prima.
Nelle azzurre distese
non combinò più sorprese,
anzi quel posto le fu assai congeniale
perché era una strega, una strega di mare.
La strega Melodìa
non era nata per star sulla via
di paese o di periferìa:
quell’esperta di stregonerìa
era di un’altra categorìa.
Così, seguendo di una nave la scìa,
cambiò anche il nome e si chiamò Marìa.